27 de abril de 2024

22 Aprile 24

Dopo il caldo quasi estivo di alcuni giorni di Aprile, il meteo continua a cogliere impreparati. C'è stato un brusco calo di temperature che ha indotto alcune arnie di Apis mellifera a fare a meno di parte della covata da fuco, osservabile di buon mattino sui predellini di volo. Mi chiedo se altri impollinatori selvatici si siano trovati costretti a fare lo stesso e quanto questo possa impattare per loro l'inizio della stagione.
Le temperature alle 8 del mattino erano intorno a 4°.
Ho sentito i primi canti del cuculo intorno al 12 Aprile.

Un vento molto forte ha poi soffiato quasi continuamente per giorni, privando gli alberi dei rami secchi più vecchi e instabili. Nonostante l'aria fredda e le violente folate, il sole deve essere stato irresistibile per sirfidi e api: molti insetti si sono coraggiosamente alzati in volo per approfittare dei piccoli fiori di Thymus serpyllum. Al banchetto non mancano le farfalle, alcune evidentemente provate dal maltempo. Ho occasione di incontrare per vari giorni consecutivi gli stessi due esemplari di Lasiommata megera e Pararge aegeria, riconoscibili grazie alle ali vistosamente danneggiate.
Sono altrettanto apprezzati, tra i fiori da giardino, quelli della Lavandula stoechas, molto frequentata da vari tipi di bombi e api solitarie, e del glicine, Wisteria sinensis. Intorno a quest'ultimo si sentono i ronzii più vistosi; viene spesso visitato da Bombus terrestris ed è tutto un danzare di api legnaiole, Xylocopa violacea. Mi chiedo che tipo di interazione ci sia in questi voli acrobatici, se qualche genere di corteggiamento, dei litigi o banali chiacchiere.

A proposito del glicine, ho osservato per vari giorni consecutivi le api (parlo di Apis mellifera) interessarsi ai suoi fiori. Pensavo non avessero l'anatomia giusta per raggiungerne il nettare. Con mia sorpresa ho notato un'ape rosicchiare nel calice del fiore un piccolo foro per raggiungerne il nettare! Mi ha incuriosita, così ho controllato il calice di altri fiori e li ho trovati praticamente tutti forati nella stessa zona. Che furbastre!

Tengo d'occhio le aristolochie della zona sperando di trovare a breve qualche uovo sulla pagina inferiore delle foglie. Ora che ci ho fatto l'occhio, è facile individuarle nonostante siano piantine davvero minute. Vedere una Zerynthia sarebbe come trovarmi davanti ad un unicorno. D'altra parte sono contenta che la mia caccia al tesoro non abbia avuto successo visto che in mattinata abbiamo addirittura assistito a qualche spruzzata di neve. Non so quanto possano patire uova tanto piccole, ma sono piuttosto sicura che preferiscano un tiepido sole primaverile.

Publicado el 27 de abril de 2024 a las 05:50 PM por mariannaboi mariannaboi | 3 observaciones | 0 comentarios | Deja un comentario

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